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È una vita che sogno di amarti di Cristina Tata


Quando mi chiedono di descrivere il mio libro, mi piace sempre definirlo come il romance che non ci si aspetta, perché presenta una trama “non convenzionale”e non sdolcinata, con un finale tutto da scoprire, diverso insomma da quelli che sono gli stereotipi del romanzo rosa e in cui, a dispetto del titolo, l’amore fa quasi solo da sfondo, lasciando spazio a ironia, gaffe e amicizia.
È una storia frizzante, divertente e scorrevole, ma spesso condita da tinte a carattere introspettivo.
Durante lo svolgimento dell’intera trama la protagonista si racconta in prima persona, nel momento stesso in cui vive la vita di tutti i giorni, con alcuni flash back (sempre da lei narrati) sul suo passato.
Rebecca è una ragazza giovane, con la quale ogni donna può facilmente identificarsi, attraverso le sue paure, le sue insicurezze, il suo sentirsi continuamente inadeguata alle situazioni. Tutti sentimenti che la porteranno a mettere in piedi una serie di menzogne, nel vano tentativo di sfuggire ad un epilogo che forse è inevitabile ma al tempo stesso inatteso, perché si sa: le bugie hanno le gambe corte!
Ma quanti di noi in fondo commettono errori e passi falsi, dettati proprio dalla paura di sbagliare e di soffrire?
Quando il passato bussa improvvisamente alla sua porta, durante un temporale di fine estate, cogliendola del tutto impreparata e forse ancora troppo innamorata, dovrà scavare a fondo dentro se stessa, e alla fine capirà una lezione: la felicità non è sempre come ce l’aspettiamo, non ha un solo volto, ma molteplici aspetti, e spesso bisogna inseguirla a qualunque costo, mettendo da parte le proprie ansie, e soprattutto rischiando, perché come dice lei stessa:“è pur sempre meglio un rimorso che un rimpianto”…
Cristina Tata



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